Oltre le Sette: l'Ottava Meraviglia che attende di essere scoperta

Le Sette Meraviglie del Mondo Antico – Miraggio dell’Ambizione Umana

Le Sette Meraviglie del Mondo Antico erano costruzioni straordinarie conosciute dai viaggiatori e studiosi greci dell’antichità. Simboleggiavano gli incredibili risultati artistici e architettonici delle prime civiltà del Mediterraneo e del Vicino Oriente. Originariamente compilata da storici greci come Erodoto e successivamente formalizzata durante il periodo ellenistico, la lista comprendeva:
Grande Piramide di Giza (Egitto) – L’unica meraviglia ancora esistente; un monumentale sepolcro costruito per il faraone Cheope.
Giardini Pensili di Babilonia (Iraq) – Un leggendario giardino terrazzato, forse mitico, detto sospeso sopra la città.
Statua di Zeus a Olimpia (Grecia) – Una colossale statua in oro e avorio del dio Zeus, creata da Fidia.
Tempio di Artemide a Efeso (Turchia) – Un imponente e ornato tempio dedicato alla dea Artemide.
Mausoleo di Alicarnasso (Turchia) – Una tomba riccamente decorata per Mausolo, satrapo persiano.
Colosso di Rodi (Grecia) – Una gigantesca statua di bronzo del dio sole Helios, a guardia del porto.
Faro di Alessandria (Egitto) – Un faro imponente sull’isola di Faro, che guidava i marinai verso il porto.

Queste meraviglie non rappresentavano solo il genio architettonico, ma anche i valori culturali e spirituali della loro epoca. La maggior parte fu distrutta da terremoti o invasioni, lasciando dietro di sé solo descrizioni, miti e rovine. Ai tempi della Grecia antica, poeti e filosofi cominciarono a elencare le più grandi creazioni umane che avevano visto o di cui avevano sentito parlare. L’elenco si trasformò così nelle Sette Meraviglie del Mondo Antico, meraviglie sparse per il Mediterraneo conosciuto. Non erano semplicemente imprese architettoniche, ma dichiarazioni di ambizione, divinità e bellezza.

Octo Mundi Miracula – Alla Ricerca dell'Ottava Meraviglia

Nel 1572, l’incisore fiammingo Philips Galle, basandosi su una serie di dipinti del maestro olandese Maarten van Heemskerck, pubblicò un ciclo di otto incisioni intitolato Octo Mundi Miracula, le Otto Meraviglie del Mondo.
La serie raffigurava le Sette Meraviglie del Mondo Antico così come erano immaginate nel Rinascimento, ma c’era qualcosa di singolare. Galle aggiunse il Colosseo di Roma oltre le sette tradizionali, un monumento ancora visitabile, conferendo così concretezza e immediatezza all’insieme.
Con questa ottava immagine, Galle pareva aprire una possibilità. C’è chi ipotizza fosse un’aggiunta artistica, chi invece vi legge una verità filosofica:
l'ottava meraviglia non è fissa, va scoperta.


Cosa ci insegnano oggi le Sette Meraviglie del Mondo Antico

Molto prima dei passaporti e delle rotte aeree, gli antichi viaggiatori restavano ammirati sotto templi imponenti, statue colossali e giardini sospesi. Le Sette Meraviglie del Mondo Antico non erano solo prodigi dell’ingegneria: erano espressioni di fede, potere, immaginazione e del desiderio umano di lasciare qualcosa di straordinario alle generazioni future. Sebbene la maggior parte di queste meraviglie sia scomparsa, le loro storie continuano a riecheggiare tra rovine, leggende e paesaggi che un tempo trasformarono. Ci ricordano che ogni epoca e ogni cultura ha la propria idea di meraviglia e che lo spirito dell’esplorazione è antico quanto la civiltà stessa. In Wonders & Wanderers, crediamo che ogni luogo abbia la sua meraviglia. Che sia il giardino botanico di Madeira, il torii galleggiante di Miyajima o la silenziosa resilienza di Hiroshima, viaggiamo non per collezionare siti, ma per connetterci con l’anima profonda di un luogo, le sue persone, le storie e le verità plasmate dal tempo. Seguendo le orme di pensatori come Bruce Chatwin e Tiziano Terzani, ci chiediamo: Cos’è che rende qualcosa una meraviglia? Non la sua grandezza, ma il suo potere di commuoverci, trasformarci e ricordarci chi siamo. Così, sebbene le meraviglie antiche ispirino la nostra immaginazione, sono le meraviglie quotidiane—il santuario nascosto, il sentiero di montagna, il sorriso di uno sconosciuto—a diventare i punti di riferimento di un viaggio davvero significativo.

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